lunedì 3 gennaio 2011

The Cal e gli dei

Ci sono ormai poche cose a questo mondo che non si possono comprare: una di queste è sicuramente il calendario Pirelli (e se andate su pirellical.com vi sbattono direttamente il fatto in faccia), quest'anno distribuito in sole 20mila copie e presentanto a Mosca, dato che la Russia è il nuovo territorio d'espansione privilegiato del gruppo.
Già da inizio dicembre i giornali erano pieni di anticipazioni e "notizie" riguardo il nuovo calendario che quest'anno è stato realizzato da Karl Lagerfeld, stilista di Chanel e Fendi. Molto spesso il Pirelli, comunque, è proprio un modo per riempire gli spazi bianchi nei giornali e per dare pubblicità praticamente gratuita alla società di Marco Tronchetti Provera. Del resto è anche un modo per giustificare artisticamente un calendario di nudo femminile.
L'edizione 2011 colpisce però per la sua essenzialità e per la ricercatezza iconica del suo tema: Lagerfeld, infatti, ha scelto di realizzare in studio le foto per il calendario, agghindando le modelle nelle fattezze delle divinità dell'antica Grecia. Il nudo resta il fattore dominante,
ma colpiscono sia la scelta delle modelle - scarne, spigolose, efebiche - che gli accessori essenziali utilizzati per suggerire il dio di riferimento: dorati o d'argento, minimalisti, dal sapore antico, perfettamente in sintonia con la naturalità primitiva dei corpi nudi.
Fra gli scatti più belli un Apollo femmineo e assorto, una Estia vaporosa e sensuale, un Ade interpretato da una modella nera che si staglia sugli elmi dei guerrieri greci trapassati. Fra tutte, comunque, si staglia l'incredibile bellezza di Julianne Moore, scelta come guest star per interpretare Era, la regina degli dei. Coi suoi 5o anni appena compiuti spariglia meravigliosamente le carte, donando maturità e corpo, in un calendario dominato da giovanissime e magrissime modelle. E anche modelli, quest'anno, fra cui Baptiste Giabiconi, il toy boy di Lagerfeld, che interpreta fra gli altri Apollo e Achille.
Di questo "The Call" colpiscono la rievocazione lontana, mitica, la scarna rappresentazione iconografica, l'essenzialità del nero sullo sfondo e sui corpi, la sottile ma innovativa eleganza tipica anche dei defilé di Lagerfeld.

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